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6 anni di “Progetto Stranieri”
presso l'ISS Galilei - Mirandola (MO)
prof. Elisabetta Camerlo

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  Caratteristica del Progetto Stranieri, progettato e messo in pratica con aggiustamenti e perfezionamenti progressivi dal 1998-99 al 2004-05 presso questo Istituto, è il fatto che la stessa figura abbia potuto curare tanto la parte organizzativa che la parte didattica. Questo ha consentito una modularità che difficilmente si potrebbe realizzare altrimenti.

I compiti della funzione strumentale apposita sono stati infatti così indicati al momento della sua istituzione[1]:

- Costituire un punto di riferimento e consulenza per problemi generali relativi all’accettazione e alla frequenza degli studenti stranieri (in particolare principianti)

- Monitorare la presenza degli stranieri nella scuola e il loro livello di conoscenza linguistica (test d’ingresso), concordando con i rispettivi Consigli di Classe gli opportuni interventi (corso collettivo o percorso individuale).

- Organizzare orari e modalità dei corsi interni alla scuola.

- Fornire consulenza agli studenti e ai rispettivi docenti sul materiale didattico di seconda lingua in dotazione alla scuola, suggerendo alla segreteria eventuali nuovi acquisti ed approntando altri materiali che si rendessero necessari (eserciziari, test d’ingresso, audiocassette, materiali informatici)

- Fornire consulenza agli studenti e ai rispettivi insegnanti su percorsi didattici individuali

- Intervenire rapidamente nelle situazioni d’emergenza (inserimento di studenti principianti assoluti), qualora si verifichino, dirottando su di esse le risorse disponibili (vedi punto seguente).

- Coordinare le risorse umane disponibili a svolgere lavoro di assistenza e tutoraggio sugli studenti stranieri per integrare, senza dispersioni di energie, i corsi interni alla scuola. In particolare il progetto “tutoraggio fra pari” già avviato da diversi anni e l’associazione di volontariato S.Vincenzo, fornendo all’occorrenza materiali didattici e indicazioni di lavoro. Ricercare eventualmente anche altre opportunità dello stesso tipo, nonché finanziamenti pubblici e aiuti istituzionali (mediatori culturali) da dedicare allo stesso scopo.

- Prevenire l’abbandono scolastico da parte degli studenti stranieri cercando eventualmente anche un maggior contatto con le famiglie e aiutando il Consiglio di Classe a cercare una soluzione qualora si verifichino problemi di accettazione da parte degli studenti italiani.

- Raccogliere informazioni sulle iniziative in merito all’integrazione multiculturale promosse nella nostra zona (corsi esterni alla scuola organizzati dai Comuni e da altri enti, attività dell’Ufficio apposito della Provincia, iniziative speciali relative all’inserimento di studenti stranieri del Ministero e del Provvedito, ecc.)

 

Tali compiti sono stati svolti secondo le necessità e le opportunità e si sono precisati meglio nei progetti parzialmente finanziati dalla Provincia di Modena con questi ulteriori obiettivi:

- Formazione di un archivio di materiali che comprende libri di testo, materiale audiovisivo e informatico (a.s. 2003-04) e i materiali didattici prodotti all’interno della scuola (2004-05) facilmente consultabile e riutilizzabile

- Formazione di un gruppo di insegnanti interno alla scuola con competenze di insegnamento dell’italiano L2. Questo obiettivo è diventato prioritario a causa della forte affluenza di stranieri con competenze elementari o nulle verificatasi nel 2004-05 e anche dalla probabilità di dover sostituire entro breve il referente in carica.

 

La gestione delle lezioni di italiano L2

 Ottimizzare le ore di lezione smistando e moltiplicando le parti ripetitive.

L’apprendimento di una L2 richiede sempre una notevole ripetitività. Questa è tanto più importante per degli adolescenti, che raramente controllano la propria produzione orale al di fuori delle ore di lezione e che, apprendendo i primi rudimenti spontaneamente, sulla base di esigenze comunicative elementari, tendono a interiorizzare una lingua “pidgin”[2] che difficilmente potrà essere rimossa in seguito.

Già la pianificazione delle lezioni prevede quindi una notevole ripetitività (privilegiando fra l’altro le attività a gruppi e a coppie che consentono di far lavorare tutti gli studenti contemporaneamente). Tuttavia si sono cercate anche all’esterno tutte le occasioni possibili per consolidare meglio quanto gli studenti apprendevano nelle lezioni. Queste sono state:

- il tutoraggio fra pari. Gli studenti tutor possono essere quelli che non partecipano alla lezione di religione, compagni che svolgono l’attività in classe in momenti in cui non è indispensabile l’attenzione di tutti, o anche studenti in punizione (purché accettino l’incarico di buon grado). Ai tutor viene fornita una scaletta (che ripropone con varianti  gli argomenti che si sono trattati nelle lezioni) e vengono responsabilizzati quanto più possibile sulla necessità di fare attenzione agli aspetti linguistici. Si avverte però che un profano (specie se così giovane) molto difficilmente arriverà all’insistenza che sarebbe auspicabile. Da questo punto di vista funzionano meglio i tutor di origine straniera che si rendono conto delle difficoltà del discente.

- insegnanti che occasionalmente si prestano o volontari. Con la stessa riserva di cui sopra.

- laboratorio linguistico. Si è seguito prevalentemente un sistema molto semplice, di pura ripetizione delle strutture. Nelle audiocassette utilizzate la consegna è: “ripeti le frasi prima lentamente poi velocemente”. Gli studenti incidono la loro voce sul doppio binario e alla fine di ogni esercizio riascoltano il tutto, correggendo eventualmente gli errori. Questo fa sì che ogni campione linguistico venga praticato come minimo 8 volte. Rispettando una frequenza di circa un’ora e mezzo al mese i ragazzi svolgono questa attività molto volentieri perché si rendono immediatamente conto della sua utilità. Inoltre, poiché ciascuno studente lavora autonomamente, può essere svolta a classi unificate, ottimizzando ulteriormente i tempi. Naturalmente la difficoltà consiste nel preparare tutte le volte il materiale che riepiloghi gli argomenti e il lessico trattati nell’ultimo mese (o pianificare le lezioni per arrivare a una registrazione già esistente). 

- fascicoli di esercizi a carattere ripetitivo da svolgere come lavoro autonomo, eventualmente con la sorveglianza o l’aiuto dell’insegnante della classe.

- la possibilità di utilizzare il computer per esercizi interattivi è rimasta allo stato di progetto. Il mercato in questo campo è alquanto povero e spesso inadeguato allo scopo (per esempio si trovano i tipici esercizi di ascolto, utili soprattutto per i corsi nel paese d’origine). Nei primi anni avevo impostato un prototipo di esercizio in basic ma è diventato illeggibile per i sistemi attualmente in uso. Invece un programma nato per il sostegno ai dislessici (che traduce qualunque testo scritto in testo orale, evidenziando le singole parole nel momento in cui vengono pronunciate, con velocità regolabile) sembra molto interessante per gli studenti cinesi che hanno difficoltà con la scrittura occidentale.

 

Questo sistema integrato di interventi, nato da necessità pratiche (la ristrettezza delle risorse economiche ed umane), si è poi dimostrato il più efficace anche ai fini didattici, oltre che per garantire la ripetitività di cui sopra anche per venire incontro ad esigenze di apprendimento particolari (per fare un solo esempio: un tutor è impartiva dettati ad un ragazzo arabofono che, avendo imparato a parlare a orecchio, aveva competenze scritte molto approssimative). E’ evidente però che può essere coordinato soltanto da un insegnante interno alla scuola che si possa occupare contemporaneamente della parte organizzativa e di quella didattica.

 Criteri generali

Alcuni criteri generali che hanno improntato le lezioni si ricavano già dal progetto 1998/99

 Fermo restando che l'obiettivo generale e prioritario dell'intervento consiste nel mettere in grado gli studenti interessati di seguire con successo il curriculum scolastico, dall'analisi della situazione esistente si sono ricavati alcuni obiettivi funzionali a tale scopo:

- Fornire agli studenti le situazioni e gli stimoli comunicativi per mettere alla prova la propria capacità espressiva, anche in relazione alle diversità dei modi di vita e delle identità culturali, rafforzandone l'autostima e quindi la motivazione a migliorare.

- Impartire (ex-novo o come recupero) le basi teorico pratiche su cui costruire una competenza linguistica più evoluta, eliminando le incertezze e le approssimazioni del un linguaggio acquisito in modo spontaneo.

- Arricchire il lessico degli studenti con l'acquisizione di una scelta significativa di parole appartenenti al registro medio-alto, con particolare attenzione al lessico settoriale delle discipline di ciascuna sezione.

- Svolgere una funzione di coordinamento degli stimoli linguistici che gli studenti ricevono al di fuori del corso, sia nel contesto sociale individuale, sia nello svolgimento delle lezioni normali; in modo che la molteplicità degli stessi non ingeneri confusione ma contribuisca piuttosto a formare una competenza salda ed articolata. A tale fine è prevista una costante collaborazione, con scambio di materiali, fra l'insegnante del corso, i rispettivi consigli di classe, i membri del gruppo integrazione e le famiglie.

 7. STRUMENTI E MODALITA' OPERATIVE

..., le lezioni vengono condotte alternando diversi tipi di attività e diversi mezzi di comunicazione: brevi lezioni frontali, dettato, conversazione libera, conversazione guidata, role-plays, letture, esercizi scritti, utilizzo di materiale audiovisivo, soft-ware didattico, ecc. Ogni contenuto si articola su diverse lezioni, preceduto da attività preparatorie e seguito da quelle di rafforzamento, con una progettazione accuratamente scandita. Ai rispettivi insegnanti vengono richieste indicazioni sui contenuti da impartire, sulle difficoltà evidenziate e (in particolare a quelli di lettere e lingua straniera) vengono forniti i materiali utilizzati, aggiornamenti settimanali sui nuovi contenuti introdotti e, se lo desiderano, esercizi differenziati da assegnare agli studenti come supporto.

 

Particolare cura è stata utilizzata per favorire l’apprendimento di un lessico ampio, specie per i livelli intermedio e avanzato. A tale scopo per ciascuna lezione, viene individuato un ambito tematico, che consenta di acquisire un certo numero di parole collegate fra loro per significato, consono, ove possibile, all’argomento morfosintattico trattato (vedi alcuni esempi all. 2). le forme morfosintattiche alcune aree semantiche di comune interesse per gli studenti.

 

Il corso di livello elementare

Nel giugno del 2005 è stato attivato un corso di autoformazione degli insegnanti di italiano L2, che ha coinvolto le due scuole superiori di Mirandola (gli istituti superiori Galilei  e Luosi) per un proficuo scambio di esperienze e materiali e per mettere a punto materiali e strategie comuni. Nel corso degli incontri si è messa a punto una ipotesi scansione degli argomenti da trattare nelle lezioni di livello principianti (cfr. allegato 1).

Nell’anno 2004-05, grazie alla collaborazione di più insegnanti,  le lezioni per gli studenti di questo livello si sono svolte con la cadenza ottimale: intensive nel primo mese di scuola (circa 12 ore alla settimana), molto frequenti fino a Natale (circa 6 ore alla settimana) per poi attestarsi su una media di 3 ore settimanali.

 I corsi di livello superiore

Il corso di livello elementare è indubbiamente importantissimo (gli studenti che in questi sei anni sono entrati da principianti, e ne hanno potuto usufruire, sono arrivati felicemente al termine degli studi, con una competenza linguistica avanzata e soprattutto priva di errori consolidati) ma tutto sommato presenta minori problemi nell’organizzazione perché segue un percorso quasi obbligato. Inoltre gli studenti (consapevoli delle proprie difficoltà comunicative) sono fortemente motivati ed anche gli insegnanti sono più propensi a lasciarli uscire dalle lezioni.

Più complessa è la pianificazione delle lezioni per i livelli intermedi e superiori, per vari motivi:

  •  le competenze pregresse dei ragazzi possono essere molto diverse

  • presentano vizi e difetti consolidati

  • il tempo concesso dal curriculum di studi è ristretto e deve essere sfruttato in maniera ottimale

  • molti ragazzi hanno soddisfatto ormai i bisogni di comunicazione immediata e non avvertono il bisogno di migliorare ulteriormente.

I due ultimi punti sono strettamente collegati: infatti solo dimostrando loro concretamente che ogni lezione fornisce qualche strumento utile i ragazzi possono convincersi di averne veramente bisogno.

Anche in questo caso si è adottato, perfezionandolo via via e adeguandolo alle situazioni sempre diverse che si sono presentate nei vari anni scolastici, un sistema modulare ed estremamente elastico. Vengono stabiliti cicli di lezioni con obiettivi definiti in cui i ragazzi si incrociano in base alle loro necessità ma anche alla loro disponibilità (di tempo e di impegno). Alcune delle tipologie attivate in questi anni sono state:

  1. Corso di secondo livello secondo la scansione tradizionale delle grammatiche per stranieri, che unisce elementi di grammatica più complessa (es.: uso di condizionale, consecutio temporum, implicite/esplicite, alternanza passato prossimo/imperfetto, recupero di alcuni errori ecc.) alle acquisizioni lessicali legate ad ambiti tematici (cfr. sopra)

  2. Recupero di problemi di fonetica e/o ortografia (legato fra l’altro alle terminologie specifiche di alcune materie quali diritto, tecnologia meccanica, fisica, storia della moda). Le difficoltà nella pronuncia della r riguardano prevalentemente gli studenti cinesi, le difficoltà nell’alternanza i/e riguardano gli arabi, ma la difficoltà a “sentire” e quindi scrivere le doppie può trovarsi in studenti di ogni nazionalità  e di ogni livello.

  3. Recupero operativo sulle particolarità dell’italiano. Nato per correggere gli errori di studenti di livello intermedio che hanno appreso la lingua in modo spontaneo, o comunque con errori ed inesattezze. Si fonda su di un gruppo di esercizi ricavati dal corso di lingua di G.Licari (cfr. documentazione). Particolarmente utile nel caso di studenti turbolenti o poco collaborativi o con frequenza intermittente.

  4.  Recupero sui pronomi atoni. L’uso dei pronomi atoni è uno dei punti più difficili dell’italiano L2 e pertanto il corso è adatto anche a studenti di livello avanzato (si possono quindi creare gruppetti trasversali ai livelli).  E’ una carenza di cui spesso gli studenti sono consapevoli perché limita la loro capacità di comprensione anche nella conversazione quotidiana, quindi è un’attività motivante. La trattazione dell’argomento consente poi di metterne a fuoco molti altri, in base alle circostanze.

  5.  Le parole della storia. Questo corso è stato attivato per studenti di classi parallele (nel nostro caso la seconda) in maniera da avere una certa uniformità nei riferimenti, ma tratta in realtà di problemi di metodologia spendibili dai ragazzi anche negli anni successivi: periodizzazioni, definizioni di fenomeni trasversali, ecc.

  6. Scrittura di temi. Rivolto a gruppi molto ristretti (2 o 3 persone), scrittura guidata su ambiti tematici con soluzione dei problemi che via via si presentano.

  7. La sintassi del periodo applicata a materie di studio (cfr.all.3). Questo tipo di corso è stato sperimentato con risultati notevoli nel 2004-2005.  I ragazzi erano studenti di terze professionali con scarse competenze linguisiche (nell’anno in cui questi erano entrati nella scuola il progetto stranieri era ridottissimo e dopo l’iscrizione avevano potuto usufruire soltanto di alcune lezioni di volontari esterni) ma, d’altra parte, non potevano assentarsi troppo dalle lezioni curricolari a causa di un programma più intenso e difficile.  


 

[1] Candidatura come funzione strumentale, 24 ottobre 2003, in archivio.

[2] “Anche nei soggetti con migliore facilità comunicativa si nota, tuttavia, una "pidginizzazione" della lingua, cioè una riduzione ai minimi termini delle strutture morfologico-sintattiche, che deriva dalla modalità di apprendimento "spontaneo" finalizzata ad una comunicazione di base. Tale qualità costituisce un grave ostacolo nel momento in cui agli studenti vengono richieste le abilità di comprensione/produzione più complesse, che il curriculum della scuola superiore prevede. Ostacolo tanto più grave perché subdolo, in quanto gli studenti stessi non sempre ne riconoscono la natura e attribuiscono le difficoltà a proprie carenze cognitive”. (Dal Progetto “integrazione multietnica” presentato nell’ a.s. 1998/99, Archivio Stranieri Galilei e MEMO)

 

 

 
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prof. Elisabetta Camerlo

 

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